Una delle caratteristiche che contraddistinguono gli allenatori CrossFit di alto livello, è rappresentata dalla loro capacità di usare costantemente progressioni di movimento per scomporre un movimento complesso in parti più facilmente gestibili.
Queste parti fungono da blocchi di costruzione per le abilità critiche necessarie per eseguire con successo il movimento completo.
Alla fine, l’obiettivo di qualsiasi progressione, proposta dal Trainer, dovrebbe essere quello di ridurre il tempo impiegato per raggiungere la competenza nel movimento completo.
Adottando un approccio deliberatamente incrementale, infatti, una progressione semplifica e consente di concentrarsi solo su uno o due elementi critici del movimento completo per volta.
Questo accelera il processo di apprendimento potendosi esercitare e basare sulla corretta esecuzione dei punti principali del gesto.
Una buona progressione consentirà quindi ad un atleta di sviluppare il movimento completo più rapidamente, il che a sua volta consentirà ripetizioni complete e di qualità maggiore e creerà un ciclo di feedback positivo.
Ogni parte della progressione scelta dovrebbe avere quindi come detto due scopi: semplificare il movimento completo e focalizzare l’attenzione dell”atleta su solo uno o due elementi critici del movimento.
Le progressioni possono essere utili nell’allenamento di molti movimenti diversi, in particolare quelli più complessi, consentendo di affinare gradualmente la meccanica di un atleta, consolidando un singolo punto di prestazione prima di passare al successivo.
Quando si lavora e si insegnano movimenti complessi, è importante restare in contatto con le potenziali difficoltà del processo di apprendimento.

Se non si fa attenzione, l’esperienza personale può giocare a sfavore dell’allenatore ben intenzionato. Una volta che un allenatore ha insegnato, visto e forse eseguito migliaia di sollevamenti olimpici e movimenti di ginnastica, questi movimenti difficili diventano una seconda natura.
Se un allenatore non fa attenzione, le sfide che la maggior parte degli atleti alle prime armi affrontano nell’apprendimento di questi movimenti, possono essere trascurate.
Utilizzare una progressione quando si insegnano movimenti complessi, specialmente ai principianti, può garantire che un allenatore non dia per scontato un livello di competenza basato sulla propria esperienza e competenza.
Le progressioni offrono quindi un’opportunità per affinare e familiarizzare gli atleti con movimenti difficili.
Un grande errore spesso commesso è quello di relegare l’uso delle progressioni alla prima esposizione di un atleta a un movimento o alle fasi iniziali del processo di apprendimento di quel movimento.
Sebbene questo modo di usare le progressioni sia sicuramente utile, possono in realtà rivelarsi utili per atleti di qualsiasi livello di esperienza.
I movimenti che non sono stati allenati di recente miglioreranno con i promemoria tecnici che si trovano all’interno di una solida progressione.
Le posizioni critiche e la tempistica saranno ricordate molto più rapidamente se all’atleta viene permesso di lavorare sui passaggi prima di passare al movimento completo.
Molti errori possono essere rapidamente risolti durante la fase preparatoria all’abilità completa, aumentando il numero di ripetizioni riuscite.
Le progressioni possono inoltre essere anche un’eccellente aggiunta al riscaldamento generale.
Il Coach può guidare il gruppo attraverso i passaggi insieme, concentrando gli atleti sugli elementi importanti mentre aumenta la loro temperatura corporea centrale e li prepara per un’attività fisica più intensa.
Il Coach può anche sfruttare questo momento tentando di risolvere quanti più problemi tecnici intravede nell’esecuzione dei vari atleti, prima che l’allenamento inizi sul serio.
In questo modo inoltre, il Coach esperto potrà individuare chi avrà probabilmente bisogno di maggiore assistenza una volta iniziato il Workout, anticipando potenziali errori nella tecnica.
Inoltre, spesso comprendendo quali sono i passaggi di una progressione che affrontano meglio un determinato punto di prestazione, potranno essere usati come strumento correttivo specifico.
Un atleta, infatti potrà essere invogliato ad eseguire più ripetizioni di una determinata sequenza e una volta che ha il tempismo corretto, passare al movimento completo.
Lavorare in questo modo è molto efficace per lo sviluppo a lungo termine di un gesto complesso e rimane applicabile ad atleti di tutti i livelli.
Indipendentemente dall’abilità o dal livello di forma fisica, rivisitare le progressioni dei movimenti può aumentare il livello di perfezionamento tecnico di un atleta.
Sebbene sembri intuitivo, eseguire semplicemente un movimento nella sua interezza con un carico o un’intensità più leggeri, spesso, non è il modo più efficiente per acquisire competenza in quel determinato gesto.
Quando sviluppiamo le progressioni, ci troviamo sempre tra due estremi:
- avere troppo pochi passaggi nella progressione richiederà agli atleti di assimilare troppe informazioni in una volta e si rivelerà difficile per loro apprenderle con successo;
- avere troppi passaggi, d’altro canto, rallenterà inutilmente il processo e probabilmente sommergerà l’atleta con informazioni non necessarie.

Pertanto, è fondamentale che, ogni passaggio della progressione abbia un risultato chiaramente definito.
Sia il Coach che l’atleta dovrebbero esserne pienamente consapevoli prima di passare al passaggio successivo.
Se ci sono passaggi inclusi nella progressione, che non sono volti a far capire un punto specifico di esecuzione chiaramente identificato, il passaggio potrebbe non essere fondamentale.
In genere, quattro o cinque progressioni più piccole che culminano nel movimento completo, sono più che sufficienti.
Una buona progressione consente di sviluppare più rapidamente l’abilità completa, il che a sua volta consente ripetizioni complete di qualità e crea un ciclo di feedback positivo.
Anche i movimenti più semplici possono trarre vantaggio da un diverso concetto di “progressione” che può essere concepito più come una sorta di guida al movimento.
Ad esempio, l’AIR SQUAT, non richiede una progressione per step, ma presentare i punti di prestazione da dover rispettare uno alla volta consentirà all’atleta di ricordare ed apprendere le informazioni in modo più semplice e completo.
Per le prime ripetizioni, l’attenzione potrebbe essere rivolta a mantenere il torace alto e la colonna vertebrale neutra.
Le successive ripetizioni potrebbero spostare l’attenzione sul mantenere i talloni schiacciati sul pavimento.
Il movimento in sé non è cambiato, ma il punto focale sì.
I nostri Coach stabiliscono un chiaro percorso di navigazione attraverso questi punti di prestazione per i loro atleti.
Le progressioni costituiscono quindi di fatto un mezzo per raggiungere un fine.
Un percorso chiaro verso il movimento completo è l’obiettivo.
Occorre fare attenzione alla tendenza a rimanere intrappolati in una serie infinita di passaggi che non culminano mai nel movimento completo.
E’ fondamentale però, NON precipitarsi verso il movimento completo se gli errori evidenti non vengono ancora risolti, perché si tradurrà in frustrazione per l’atleta .
I nostri Coach sanno quando spingere un atleta al passaggio successivo e quando invece farlo rimanere nello stesso punto del movimento e farlo continuare a fare pratica.
Questa soglia varierà da atleta ad atleta, da movimento a movimento e da sessione a sessione, ma l’arte della PROGRESSIONE darà sempre alla fine i suoi frutti.
Lo Staff